martedì 22 febbraio 2011

Ritorno. La strada di casa io la conosco.

Erano già dieci minuti che Vincent era salito su quella carrozza del metrò; raddrizzò la schiena e tese le orecchie in attesa di sentire la voce. Una voce di donna, fredda e gracchiante, fastidiosa all’orecchio dei più: per lui, una voce amica e rassicurante.

Eccola. “Plaisance. Plaisance”. Era il segnale che la voce gli mandava ogni giorno e che lui aspettava attento. Era come un messaggio in codice, solo per lui. Era come se dicesse: ”Vincent, attento. Ora sarai solo, sarai senza di me. Inizia a contare”. E lui obbediva, certo che obbediva.
Quello era il momento più difficile di tutto il viaggio, dove il minimo errore poteva essere fatale.

Doveva contare. Doveva contare fino a tre. Sembrava un’idiozia a dirlo, ma per farlo Vincent metteva tutta la concentrazione che poteva. Una volta si era sbagliato. Il treno si era fermato in galleria e lui aveva contato anche quella fermata; era sceso a Montparnasse senza saperlo ed era entrato in un incubo. Si era trovato in un labirinto sconosciuto e la géndarmerie aveva dovuto riaccompagnarlo a casa, in preda al panico. Un disastro.
Il treno stava ripartendo e lui iniziò a contare.
Stridio di freni e apertura delle porte. Niente voce, come al solito.

Uno.
Una signora gli va a sbattere contro e gli domanda scusa. Lui sorride e torna a concertarsi, che il treno è già ripartito.
Ancora stridio di freni, ma la carrozza è affollata, la gente chiacchiera ad alto volume. Si saranno aperte le porte? Il cuore gli batte forte nel petto. Sì, sì. Si sono aperte. Ha sentito la corrente fredda sul viso. 
Due.
 Ancora stridio di freni e apertura delle porte. Vincent aspetta che il treno riparta, poi tira fuori dalla tasca il suo bastone bianco pieghevole, perché quello è il momento. La gente lo lascia passare, lo guida davanti alla porta di destra. E poi la sente, mentre il treno rallenta. “Duroc, Duroc”.


Sorride. Hanno fatto riparare la voce.




Questo post partecipa al contest di "Io e Nina", L'amore non deve essere un segreto.

6 commenti:

  1. E' la stessa cartoNina che ho scelto anche io...con un'interpretazione completamente diversa.
    Il tuo racconto è davvero bello...Complimenti!

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  2. Bellissimo, Mazel! E molto ben costruito. Mi ha colpito e fatto riflettere su tutto ciò che si dà normalmente per scontato. E invece bisognerebbe adottare ogni tanto una prospettiva diversa dalla nostra...

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  3. Ciao SuSter, benvenuta! e grazie!

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  4. http://sinfonina.blogspot.com/2011/04/laliseo-lamore-svelato-e-i-vincitori.html
    con un bacio e un grazie.

    nina

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