mercoledì 14 settembre 2011

Mazel vs un problema sostanziale

Un'hotel 5 stelle in centro.

La rete vendita e i dirigenti della casa editrice si affollano nella hall, in attesa che inizi la riunione, che è stata condensata in un'unica giornata a causa degli scioperi che potrebbero pregiudicare il ritorno a casa degli agenti.
Si parte: vengono presentati i risultati dell'ultima campagna. Ottimi. Le vendite sono in crescita, nonostante il mercato stia soffrendo. Buona le performance in tutte le aree e i risultati dell'ultimo mese sono eccezionali. I presenti si galvanizzano del proprio lavoro.
Ci si ferma per la pausa pranzo: un cattering che viene servito nella elegante sala da pranzo dell'hotel. Mazel è seduta con altre 4 o 5 donne che a, ben pensare, sono le artefici di molte scelte culturali importanti.
Durante il pomeriggio vengono presentati i libri in uscita nella prossima stagione e, spesso, sono gli autori stessi a farlo, volati da tutt'Italia per l'occasione.
Alle 18 viene servito il caffè con i pasticcini nel giardino e poi tutti a casa.

Questa si che è una giornata di lavoro come si deve, pensa Mazel.
"Che palle, era meglio restare in ufficio. Io queste riunioni non le sopporto" dice qualcuno del suo ufficio.
"Eh lo so, infatti io ci vado adesso e ci rimango per un paio d'ore" dice un'altra.

Risulta evidente come i colleghi di Mazel abbiano non pochi problemi. Oppure Mazel non ha capito niente della vita. Ma ne dubita.

1 commento:

  1. Hai capito bene, fidati! Certa gente deve far finta di non amare le occasioni "mondane" per apparire super concentrata sulla carriera... ma poi in ufficio magari passa il tempo su fb.

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