Immaginate una sala piena di anonime sedie di plastica nere e un proiettore acceso. Fatto?
Fate occupare le sedie da impettiti dipendenti regionali di varia natura; visualizzateli mentre ascoltano una giovane donna proporre l’analisi critica delle filiere piemontesi e augurarsi la creazione di reti d’impresa. La platea l’assedia con domande tipo: “Non crede che i dati forniti restituiscano uno scenario del tutto diverso da quello reale?”. O anche: “Come ritiene concepibile che i debiti a lungo termine possano accordarsi con l’aumento delle ore di cassa integrazione guadagni?”.
Sì, avete indovinato. E’ la presentazione di un rapporto economico regionale ed è divertente come ingoiare un rospo, come fare l’inventario in un negozio di ferramenta, come sterminare una colonia di scarafaggi.
E no, vi sbagliate: la giovane donna non sono io. Io sono seduta in platea e non aspetto altro che diano inizio al buffet di finger food che stanno allestendo proprio dietro di me. E proprio qui, proprio oggi, mi sono resa conto di avere un assoluto bisogno di cambiamento netto nella mia vita.
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