martedì 12 aprile 2011

Mazel vs i 27 anni in 30 ore

E così un giorno, sul treno espresso del metrò, tra Manhattan e il Bronx, ho compiuto 27 anni.

E' stato uno dei compleanni più belli della mia vita, insieme a quello degli 8 anni con la festa in giardino. E anche il più lungo, perché ho deciso di iniziare a festeggiare dalla mezzanotte italiana fino alla mezzanotte successiva col fuso di New York. In preda alle manie di grandezza avevo anche pensato di considerarmi ufficialmente in festa finché nel mondo ci fosse stato un posto il cui calendario segnava ancora il 6 aprile, ma i miei compagni di viaggio non mi hanno dato molta corda.

Fatto sta che per la prima volta ho avuto due "sere del mio compleanno" e ciascuna di queste è stata esaltante. La prima è stata dedicata allo sport. E infatti mi trovavo su quel treno proprio per andare al match di baseball tra gli Yankees e i Minnesota Twins, che ha visto la sconfitta dei nostri paladini acquisiti proprio nell'ultimo inning. Mannaggia. Il baseball, come sport, non è proprio "appassionante", ma con mesi e mesi di studio delle regole sulla Wii Sports, mi sono dimostrata all'altezza di qualsiasi tifoso americano presente, ho esultato nei momenti giusti e spiegato al fantastico trio cosa stava accadendo senza fare figure, suscitando in loro estrema ammirazione. Siamo anche stati inquadrati nel  grande schermo dello stadio, perché i nostri vicini cercavano di attirare l'attenzione ballando YMCA ma la telecamera ha "sbagliato mira". 
E non solo. Abbiamo assistito in diretta a questo fatto qua, che la mia collega nappi ha visto quasi in diretta su repubblica tv e mi ha prontamente inviato sul mio nuovissimo Apple touch (regalo USA da parte del fantastico trio e Marco).

La seconda sera è stata dedicata alla musica, in particolare al jazz. Neanche di questo sono mai stata molto appassionata, ma è stata un'esperienza bellissima. I miei due ganci statunitensi hanno prenotato al Blue Smoke, a quanto pare uno dei più importanti locali jazz a New York, famoso per il suo eccellente barbecue. Siamo scesi nel seminterrato, abbiamo mangiato ottima carne e bevuto mohjito, ascoltando un sassofonista nero con gli occhiali da sole che non ha sbalgiato una nota e ha dedicato ogni canzone a uno dei suoi figli.
Usciti dal locale ci siamo infilati al Buffalo, giusto lì di fronte, e assistito a un concerto country texano, durante il quale le coriste ci hanno deliziato con uno spogliarello mentre saltellavano a suon di musica, rimanendo in stivali da cowboy e copricapezzoli in paillettes.La cosa più kitch che abbia mai visto.


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